DIAN-TU

A Phase II/III Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Multi-Center Study of 2 Potential Disease Modifying Therapies in Individuals at Risk for and with Dominantly Inherited Alzheimer’s Disease.

Sponsorizzato dalla Washington University School of Medicine in St. Louis (USA).

Scopo di questo studio è testare la sicurezza e la tollerabilità di due farmaci sperimentali (Gantenerumab e Solanezumab) in soggetti portatori di una mutazione genetica causativa la malattia di Alzheimer e il loro effetto sui processi fisiopatologici che la sottendono.

I due farmaci sono stati selezionati sulla base del loro meccanismo di azione e sono equiparabili in termini di efficacia e di sicurezza. I soggetti verranno reclutati da famiglie in cui sia presente almeno una persona portatrice della mutazione in uno dei geni tra presenilina 1 (PSEN1), presenilina 2 (PSEN2) e proteina precursore della beta-amiloide (APP), associata alla malattia di Alzheimer autosomica dominante e la cui penetranza è di circa il 100%.
I processi fisiopatologici alla base della malattia di Alzheimer, le placche di beta-amiloide e i grovigli neurofibrillari, iniziano a svilupparsi già 10-20 anni prima dell’insorgenza dei sintomi clinici. La capacità di identificare gli individui destinati a sviluppare la malattia fornisce quindi un’opportunità unica per valutare l’efficacia di terapie in persone asintomatiche o nelle fasi precoci di malattia. Inoltre, sebbene ci siano delle differenze tra le forme autosomiche dominanti di Alzheimer e le forme sporadiche, i risultati derivanti dall’intervento precoce in questo studio avranno delle implicazioni importanti anche per le future ricerche e il trattamento di queste ultime.
Gli endpoints primari di questo studio sono costituiti dai biomarcatori di neuroimmagine e biologici che saranno utilizzati per verificare l’efficacia dei farmaci sull’accumulo di beta-amiloide.

Precedenti studi, condotti su soggetti portatori di una mutazione associata alla malattia di Alzheimer ad esordio precoce, hanno rilevato che i cambiamenti nei biomarcatori sono identificabili già 15 anni prima dell’insorgenza della malattia. Non faranno parte degli endpoints primari le valutazioni cognitive in quanto la maggioranza dei partecipanti clinicamente asintomatici mostrerà con elevata probabilità alterazioni minime nelle misurazioni cognitive nel corso dello studio. Tuttavia, al termine della sperimentazione lo Sponsor potrà decidere di estendere il periodo dello studio e saranno inseriti anche endpoints cognitivi.

Attualmente nello studio DIAN-TU sono coinvolti due Centri italiani: L’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia (PI: Dr. Giovanni Frisoni) e l’Università degli Studi di Firenze (PI: Prof. Sandro Sorbi).